Abbiamo bisogno di Human Library

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Una ragazza con il volto coperto da un libro

E se le persone fossero i libri? Il viaggio a Helsinki e il lancio della serie #bellestoriedivita mi ha fatto pensare che spesso la lettura, digitale o cartacea, ha dimenticato che l’origine delle storie avviene in un luogo naturale: i vissuti delle persone!

Credo che le scoperte e le intuizioni più importanti si hanno soprattutto quando alziamo lo sguardo, ci guardiamo intorno e iniziamo a parlare con la prima persona che abbiamo vicino. in modo empatico.

Ascoltare storie è il futuro! Ascoltare storie è innovazione! Ascoltare è abolire il pregiudizio e la paura di chi non conosciamo o ci imbarazza.

Parlare e scoprire che in quei dialoghi c’è qualcosa di noi stessi che non conoscevamo e che negli occhi degli altri ci specchiamo. 

Cercando in rete progetti che valorizzassero le storie delle persone, ho trovato che in Danimarca  Ronni Abergel ha dato vita a una libreria che quando entri trasforma le persone in libri da leggere. Questo luogo si chiama Human Library

Nata nel 2000 e diffusa a livello internazionale in più di 80 paesi, ha lo scopo di far “stringere le mani” con le storie di persone che hanno vissuti di discriminazioni di qualsiasi tipo,  per far superare i pregiudizi che molto spesso si hanno nei loro confronti e, altrettanto frequentemente, riconoscersi in quelle sensazioni.

Un evento della Human Library funziona in questo modo: 

  • Luogo non luogo: trovare uno spazio aperto che può ospitare un numero elevato di persone (un parco, un bar, una biblioteca, un parco, un coworking);
  • Titoli ricchi di contenuti: ogni persona che volontariamente vuole raccontare la sua storia di esclusione/discriminazione è identificata con un titolo corto e descrittivo, per esempio “Vittima di violenze sessuali”;
  • Raccontare: sedersi con qualcuno di loro e iniziate a dialogare apertamente, spegnere il telefono e prendersi il tempo per farlo.

Se ci pensiamo, il benessere è comprendere che ogni persona è una risorsa. Noi al Condominio Pop abbiamo reso questo processo quotidianità, creando un percorso personalizzato di autonomia per ogni persona che vive al suo interno, ridipingendo la fragilità con colori e pennelli fatti di resilienza, di originali competenze e di nuove aspettative. Se siete curiosi, le nostre porte sono sempre aperte!

Ogni mese, quante persone nuove incontrate? Provate a raccontarci uno di questi incontri!

Samuele Verucchi
Project Manager Cooperativa Sole

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