— Michel de Montaigne
La malattia di Alzheimer causa la degenerazione della memoria, del linguaggio e del ragionamento, ma la capacità di provare e percepire emozioni rimane preservata anche nelle fasi finali (Guzmán-Vélez, E. et al., 2014). Questo ci insegna che, anche quando i ricordi svaniscono, l’emotività resta una via potente per connettersi con chi vive questa malattia e uno strumento efficace per promuoverne il benessere.
In occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer, celebriamo l’importanza delle emozioni attraverso un progetto sperimentale: “HIRO-Chan – A minimal design robot for interactive robotic therapy”. Il progetto è stato testato in Italia dal team innovazione della Cooperativa Sole e dal team di ricerca dell’Università di Napoli Federico II, coordinato dalle Prof.ssa Mele e Prof.ssa Tiziana Russo Spena, presso il Centro Diurno Anziani Felice Pullè di Riccione e le Residenze del Sole di Cinisello Balsamo.
Diversamente dalle bambole tradizionali utilizzate nella doll therapy, il social robot HIRO-Chan è interattivo, in quanto simula il comportamento di un bambino vero. Questa caratteristica ha risvegliato un forte senso di accudimento e protezione negli anziani, che si sono presi cura di HIRO, cullandolo tra le braccia, cantandogli ninna nanne e parlandogli come facevano con i propri figli e nipoti. In quei momenti, nonostante la malattia offuscasse la mente, le loro azioni esprimevano un amore profondo, che non si spegne.
La doll-therapy robotica ha contribuito non solo a migliorare il benessere delle persone affette da demenza, ma ha anche regalato ai caregiver l’opportunità di vedere i loro cari vivere momenti di serenità e gioia. Questo approccio ha infatti notevolmente alleviato il loro carico emotivo e assistenziale, riducendo lo stress e l’affaticamento psicologico (Mele et al., 2022).
Per maggiori informazioni puoi leggere:
Il Sole 24 Ore – I malati di Alzheimer aiutati da HIRO
RAI News – Bambola robotica e Alzheimer
Oggi ci sembra quindi doveroso ricordare quanto sia fondamentale creare momenti di serenità e positività per chi è affetto da Alzheimer, perché anche quando la memoria viene meno, il cuore non dimentica mai.