La sperimentazione di un sistema di monitoraggio della qualità dell’aria nasce con l’obiettivo di contaminare le competenze sanitarie degli infermieri coinvolti, con strumenti tecnologici adeguati. Utili a promuovere stili di vita sani grazie allo studio di metriche, analisi dei comportamenti dei singoli e la prevenzione, al fine di ridurre il rischio sanitario da contagi e/o gravi situazioni di disagio negli spazi indoor, come nel caso dell’emergenza Covid-19.
La progettazione è svolta in collaborazione con WeDo Tech, un compagno di viaggio con cui settimanalmente parliamo di dati, indicatori, modelli di lavoro, soluzioni e tecnologie finalizzate a migliorare il futuro e, soprattutto, il benessere sociale delle persone.
WeDo ha acquisito e sviluppato competenze dapprima nell’ambito delle applicazioni di sensoristica impiantistica e successivamente in quella ambientale e nell’analisi comportamentale dei soggetti fragili che vivono, si muovono e svolgono le proprie attività all’interno di luoghi confinati.
Cooperativa Sole è impegnata nel continuo sviluppo e condivisione, con i vari stakeholder, di un modello di intervento e supporto, finalizzato alla misurazione dell’impatto generato. È un viaggio quello che abbiamo fatto e ve lo racconteremo per step by step, seguiteci!
Guardiani del benessere nei luoghi di vita
La sperimentazione è itinerante. Le attività si sono svolte in tre siti apparentemente diversi, ma che dialogano tra loro; è attiva una sperimentazione in un’ottica di condivisione e co-progettazione di buone pratiche per la promozione del benessere e degli stili di vita sani.
I siti della sperimentazione sono:
- un cohousing (2 appartamenti privati e una sala comune)
- una classe seconda primaria di un istituto scolastico di Cattolica,( possiamo dire conclusa )
- un ufficio direzionale
Uno strumento per il monitoraggio del benessere nei luoghi di vita
Per la rilevazione dei dati in campo sono stati utilizzati strumenti per il monitoraggio della qualità dell’aria e del benessere; tra questi il sensore Befreest modello NoseC si è dimostrato un ottimo alleato.
Questo strumento permette il monitoraggio in continuo dei parametri di qualità dell’aria, quali CO2, temperatura e umidità.
Tutti i dati rilevati dai sensori utilizzati sono disponibili attraverso un accesso alla piattaforma web dedicata.
I valori di soglia, utilizzati per stabilire i livelli di rischio, fanno fede alle indicazioni rilasciate dalla comunità medico-scientifica internazionale e avvalorati da un gruppo di ricerca dell’Università di Bari (Laboratorio di Sostenibilità Ambientale del Dipartimento di Biologia dell’Università Aldo Moro) e dalla Società Italiana di Medicina Ambientale S.I.M.A.
La collaborazione di questi Enti con Befreest ha permesso di confermare i valori ottimali da mantenere in un ambiente confinato per poterlo definire sano dal punto di vista dell’aria che si respira e rispettoso del benessere delle persone che si trovano all’interno degli stessi. Qui lo studio effettuato su un campione di scuole in Italia.
- Verde: qualità dell’aria Ottima
- Giallo: qualità dell’aria Buona
- Arancione: qualità dell’aria Modesta
- Rosso: qualità dell’aria Scarsa
La prima sperimentazione di impatto: Condominio Solidale Pantera Rosa
Il primo luogo di sperimentazione è stato il Condominio Pop a Tagliata di Cervia, un modello di abitare collaborativo che accoglie circa 35 persone, volto a promuovere la residenzialità autonoma di persone fragili valorizzando le risorse dei singoli.
Ad agosto 2022 il primo sensore della qualità dell’aria è stato installato nella sala comune del Condominio POP, una stanza presente all’ultimo piano, fornita di cucina, sempre aperta a tutti i condomini e adatta per i momenti di condivisione e di buona vita condominiale.
L’infermiera di comunità del Condominio Solidale, una volta inserito il sensore, ha iniziato con incontri mensili e talvolta singolarmente a formare i condomini sull’importanza del mantenimento di una buona qualità dell’aria all’interno dei luoghi comuni, e di come mantenerla tale grazie a piccole accortezze che tutti possono mettere in atto.
Valutando i dati (riduzione degli episodi di criticità del benessere dell’aria e miglioramento nell’autonomia della prevenzione di patologie a trasmissione aerea) raccolti dall’infermiera di comunità, possiamo trarre conclusioni positive per tutti i siti in cui si è svolta la sperimentazione al condominio:
- sala comune: sono stati raggiunti molteplici obiettivi: in primis un miglioramento delle norme comportamentali adottate negli spazi in condivisione, grazie all’educazione che ha permesso ai condomini di sentirsi parte attiva. Ma non solo, a questo si aggiunge una nuova padronanza degli interventi da attuare per mantenere i parametri nei range ottimali, garantendo così la sicurezza. In questo modo, l’obiettivo iniziale per cui è nata la sala comune – contrastare la solitudine presso il proprio domicilio – è garantito, assicurando un luogo sicuro per tutti.
- appartamento della persona senior: grazie al sensore siamo riusciti a rendere il condomino parte attiva del proprio processo di educazione preventiva e a migliorare il rapporto di fiducia con l’infermiera e con l’intera équipe. Inoltre, per quanto riguarda i dati infermieristici, la persona non ha presentato patologie aeree a trasmissione tramite droplets.
- appartamento famiglia: gli obiettivi raggiunti grazie all’introduzione del sensore sono molteplici. Anche in questo caso è migliorato il rapporto di fiducia con l’infermiera e con l’intera équipe, oltre ad aver incrementato il senso di sicurezza personale della madre e aver fatto comprendere all’adolescente l’importanza di far fronte alle necessità degli animali domestici. Per quanto riguarda le attività educative, adulti e bambini che frequentano la casa sanno ora attuare interventi per ripristinare la qualità dell’aria in autonomia. Nessuno di loro ha presentato patologie aeree a trasmissione tramite droplets.
Scuola primaria, l’inclusione: la prima sperimentazione in Italia che include infermiere e tecnologia
La sperimentazione in pillole
A settembre 2022 il Comune di Cattolica ha incaricato Cooperativa Sole a svolgere un importante progetto. In questo caso sono state coinvolte 3 infermiere che dovevano fare da “guardiane” e promotrici di educazione al benessere in una classe di una scuola primaria con 16 bambini e 3 insegnanti.
La sfida?
Garantire anche ai soggetti/bambini più fragili (bambino con problematiche respiratorie nel nostro caso) la partecipazione alle lezioni in presenza.
Questa sperimentazione è la prima fatta in Italia e rappresenta un’innovazione e una risposta al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 luglio 2022 – Linee guida sulle specifiche tecniche in merito all’adozione di dispositivi mobili di purificazione e impianti fissi di aerazione e agli standard minimi di qualità dell’aria negli ambienti scolastici e in quelli confinati degli stessi edifici.
Le infermiere presenti per 4 ore al giorno hanno provveduto alla gestione della terapia e alle manovre necessarie affinché un bambino, nonostante le limitazioni funzionali, potesse rimanere in classe con tutti gli altri compagni/e e sentirsi inclusivo e partecipante nel suo percorso di crescita educativa e personale.
I risultati di impatto
A livello individuale:
- miglioramento manipolazione tattile: partecipazione a un maggior numero di attività manuale con i compagni. Un esempio è stata la preparazione di un albero di natale con pezzi di stoffa e brillantini tagliati e incollati sulla carta;
- incremento dell’inclusione attraverso la stimolazione sensoriale avvenuta grazie alla musica: durante il periodo natalizio, assieme ai compagni di classe, ha contribuito suonando le maracas;
- laboratori e uscite programmate fuori dalla scuola: le infermiere con le insegnanti sono riuscite a garantire al bambino di partecipare con i suoi compagni alle uscite programmate come, ad esempio, al laboratorio dei biscotti;
A livello di classe:
- rendere partecipe ogni studente ai comportamenti proattivi di prevenzione della qualità dell’aria, aprendo ogni mattina le finestre 3 volte per 20 minuti circa.
Ma come può un sensore dell’aria diventare uno strumento di inclusione?
Usandolo come miccia per educare alla prevenzione della qualità dell’aria negli spazi di vita. Il nostro personale ha deciso di mettere a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze (rileviamo dati da fine anno 2022), anche con azioni educative verso docenti e bambini a favore del mantenimento e dell’ampliamento delle buone pratiche e azioni, per garantire il benessere negli spazi educativi anche nei momenti di non presenza del bambino con fragilità marcata.
- Un momento formativo da parte di WeDo per spiegare gli strumenti e il sistema di monitoraggio (non invasivo), oltre a chiarire quali siano i comportamenti da adottare per raggiungere gli obiettivi prefissati. Nella sessione formativa è stata proiettata una presentazione che illustrava i punti essenziali del progetto e le buone pratiche da adottare in caso di segnalazione di rischio da parte del sensore.
- Per quanto riguarda gli strumenti e le azioni efficaci è stato co-progettato un calendario di monitoraggio come strumento a disposizione degli infermieri e delle insegnanti.
- A livello educativo per dare efficacia alle azioni è stato anche creato un cartellone con lo scopo di sensibilizzare la classe a buone pratiche e strumenti per mantenere l’ambiente sano realizzate dal gruppo classe (es. pulizia spazio, controllo termo, controllo tecnologie accese, creazione volantini/immagini/cartelloni informativi su linee guide di mantenere ambienti sani).
Sperimentazione in ufficio direzionale, benessere e qualità dell’aria sono alleati
La sperimentazione in ufficio è stata introdotta da gennaio 2023 perché il welfare è una condizione in cui la tecnologia è nostra alleata nel realizzarlo in maniera compiuta. In questo caso i quesiti che ci stiamo ponendo sono i seguenti:
- verifica delle criticità rilevate (luce gialla, arancio, rossa)
- orario in cui vengono fatte azioni preventive (apertura porte/finestre, pulizia degli spazi, evitare eccessivo numero di persone presenti) e tempo dedicato (minuti/ore) per far cambiare il colore verso colori ottimali (verde)
Gli obiettivi da raggiungere sono pensati in funzione della creazione del benessere in ufficio, luoghi di vita in cui ogni giorno si trascorrono diverse ore della propria giornata. Il desiderio è quello di gestire e progettare ambienti di lavoro sani e sicuri considerando gli indicatori:
- creazione di ambienti di lavoro sani e sicuri;
- aumento della produttività, respirare aria pulita e di buona qualità può favorire una maggiore concentrazione e un miglioramento della performance cognitiva;
- riduzione del rischio di malattie;
- portare maggiore attenzione alla formazione su tematiche di sostenibilità ambientale da implementare in ufficio.
L’incontro con il cluster Emilia-Romagna
Un cluster di imprenditori per salvare la qualità dell’aria
Il 27 giugno 2023, presso l’azienda OCM Clima di Fusignano (RA), siamo stati invitati dal Cluster Health Salute e Benessere per un pomeriggio di lavoro con dei tavoli tematici. Gli scopi trattati sono stati:
- fare un assessment delle problematiche nelle realtà aziendali e ragionare su aspetti finora non considerati in merito all’aria indoor;
- discutere di possibili azioni e soluzioni da attuare, anche considerando l’esperienza di altri cluster;
- scambiare idee e buone pratiche
- valutare la possibilità di realizzare un progetto inter-cluster per possibili call su questa tematica.
Questi eventi di networking fanno “portare a casa” almeno una nuova idea e un contatto con il quale si è accesa una scintilla progettuale, e spesso segnano anche l’inizio di nuovi progetti. Andiamo in ordine.
La giornata è iniziata con Beerfest che in diretta video da Toronto ha parlato di una nuova sperimentazione, in partenza a Taranto, di sensori indossabili che applicheranno alle biciclette del comune per monitorare la qualità dell’aria in città e gli stili di vita delle persone.
È stato poi il turno dei padroni di Casa OCM Clima che, con i loro 60 anni di storia, insieme a Proambiente e Beefreest (incontrati proprio grazie al Cluster ER) sono consapevoli della necessità di innovarsi continuamente.
In questa occasione hanno presentato lo studio di un nuovo prodotto che intendono lanciare sul mercato, avviato tramite fondo indiretto POR FESR. Questa nuova sfida permetterà, attraverso una web app, di monitorare vari elementi e di separare, attraverso appositi filtri, polveri e inquinanti dall’aria (micro particelle inquinanti, solventi, ecc).
Si tratta di un’applicazione studiata per edifici di ampie dimensioni. Monitorare l’aria indoor è divenuta ormai un’esigenza in crescita, soprattutto al fine di garantire il benessere e la sicurezza nei luoghi di vita.
Il desiderio di OCM era quello di poter entrare in un network per diffondere e potersi confrontare con altre realtà. Il sogno futuro è di far trovare l’aria dei propri sogni (di mare e montagna) nelle case e negli uffici.
Durante il meeting ci è stato proposto un tour finale dell’edificio per toccare con mano la loro dinamica quotidianità.
L’idea del Cluster GreenTech per l’evento organizzato presso OCM era quella di unire progettazioni e idee attraverso tavoli di lavoro: noi siamo stati parte del tavolo Salute e Benessere.
L’incontro è stato estremamente stimolante; si è discusso principalmente di un elemento che tutti hanno a cuore: come possiamo sensibilizzare gli stakeholder (governo, esperti e decisori) sulle necessarie prese di posizione in materia di salute nei luoghi confinati; rendere il monitoraggio dell’aria come un elemento normativo e con il quale confrontarsi per aumentare gli sforzi e gli investimenti nel generare nuovi progettazioni.
Tanti come noi hanno lavorato in scuole, uffici , ecc… c’è chi sta realizzando ricerche e partecipa alla scritture di linee guida, come le normative UNI, che declineranno le azioni da intraprendere per mantenere un grado di attenzione alto sul tema aria indoor.
Si è parlato anche di come si fa a creare processi di monitoraggio (figure professionali, sensori necessari), di come informare ed educare alla qualità dell’aria come elemento essenziale per il benessere.
Il tavolo si è concluso con la prospettiva di riaprire le discussioni in altre modalità e forme di collaborazione. A questo proposito si prospettano vari scenari:
- creare un documento condiviso di case study da presentare a stakeholder politici e investitori in vista del prossimo Expo Sanità 2024;
- acceleration: fare una cordata per partecipare a progetti di open innovation europei con altri membri del cluster;
- divulgativo: creare momenti formativi per cogliere dall’analisi dei dati e delle referenze gli spunti necessari per migliorare progetti che mirano ad aumentare la qualità nei luoghi di vita.
Cosa pensiamo di questa esperienza?
C’è stata una presa di coscienza: come imprenditori dobbiamo metterci in rete con altri per aumentare la consapevolezza che “spendere” in tecnologia (sensoristica indossabile, ambientale) non è una spesa, ma un investimento che migliora la qualità di vita per lavoratori, utenti e future generazioni.
L’evento si è concluso con una torta per festeggiare i 60 anni di OCM, un’azienda che oggi ci ha insegnato che unire imprenditori accomunati dal desiderio di collaborare su tematiche serie come l’aria è sempre possibile.
Ci sono storie che uniscono, gente che produce con le proprie mani soluzioni e che con le stesse mani crea prodotti e servizi concreti; storie di momenti di successo che arrivano dopo sacrifici ed è giusto poter festeggiare nel modo migliore: parlando di benessere.
La nostra visione
Per Cooperativa Sole, la tecnologia è il presente e il futuro. Per questo continuiamo a promuovere la nostra visione Human 360 Hi tech Hi touch.
Il benessere è una questione comune e la tecnologia è un nostro alleato nel renderlo effettivo quotidianamente.