Il nostro lavoro al tempo della pandemia, un modello vincente

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Infermiere con la mascherina di protezione.

Le buone notizie non arrivano mai per caso, ma si costruiscono con il lavoro di tutti i giorni. È questa la ragione per cui nelle strutture gestite dai nostri operatori la situazione è totalmente sotto controllo.

Un lavoro fatto di formazione continua, di buone maniere, di gentilezza. Persone per le persone, appunto, che trovano anche nelle situazioni difficili sempre il tempo per un sorriso. “Noi, la chiamiamo armonia – sottolinea Roberta Massi, presidente di Cooperativa Sole – e siamo convinti che solo così sia possibile creare un forte senso di appartenenza alle comunità cui dedichiamo competenza, attenzione, affetto”.

Queste settimane di giuste preoccupazioni ci hanno fatto capire come il “mondo dell’assistenza” avesse in larga parte perduta la misura delle necessità essenziali degli esseri umani. Si spiegano così i tanti affanni nell’affrontare questa emergenza sanitaria, sicuramente imprevedibile e senza precedenti, ma che, al tempo stesso, ha portato allo scoperto tutta l’inadeguatezza della “cura dei bilanci” a discapito di quella per le persone.

Una nuova visione dell’assistenza

Una visione, quella meramente utilitaristica, che abbiamo sempre rigettato in quanto lontanissima dal nostro modo di pensare, di lavorare, di curare. La frammentazione delle conoscenze, per quanto singolarmente specialistiche, finiscono per farci allontanare da una visione, per così dire, olistica dell’essere umano.

In questo senso, il nostro approccio all’assistenza ha sempre contemplato, oltre alle competenze tecniche, anche la contemporanea presenza di tutta una serie di abilità intangibili che vanno dallo sguardo rassicurante alla carezza.

I nostri infermieri, psicologi, fisioterapisti, OSS, animatori sono così. Hanno l’irrefrenabile curiosità di imparare cose nuove, di metterle in pratica e, se del caso, trasformarle, aggiustarle, migliorarle.

Il nostro modello operativo – aggiunge Stefania Cialabrini, responsabile qualità di Cooperativa Sole – arricchisce gli indispensabili requisiti imposti dalle normative con la dedizione, l’anima e il cuore dei singoli. Non sembri un’esagerazione, ma in questi tempi le nostre squadre di professionisti non si sono mai risparmiate. Hanno messo al servizio dei cittadini, degli utenti e degli ospiti tutte le loro competenze tecniche, insieme all’immancabile gentilezza che da sempre le contraddistingue”.

Sono stati questi i cardini del nostro lavoro d’équipe. Grazie alla proficua collaborazione con il Poliambulatorio Giardini Margherita di Bologna per quanto riguarda la medicina del lavoro e all’applicazione di tutte le precauzioni possibili fino dal monitoraggio continuo, siamo riusciti a garantire sempre i massimi livelli di assistenza presso la CRA “Oasi Serena” di Viserbella (RN), la CRA Vici-Giovannini di Cattolica (RN) in cui è presente un reparto Covid-19 gestito dal coordinamento infermieristico di Cooperativa Sole, la Residenza per Anziani “Casa Amica Villalta” di Viserbella (RN), la Comunità “San Maurizio” di Borghi (FC), il Centro Riabilitativo “Ca’ Santino” di Montefiore Conca (RN), il Condominio Solidale “Pantera Rosa” di Pinarella di Cervia (RA).

Il nostro modello

Appena abbiamo “isolato” le nostre comunità (molto prima che il lockdown venisse imposto per decreto), il primo pensiero è andato alla necessità di non interrompere le relazioni fra le persone. Abbiamo così intensificato il “filo dei collegamenti” con i famigliari degli ospiti attraverso le video chiamate e il costante aggiornamento sull’evoluzione della situazione.

Fin da subito abbiamo dotato tutti i nostri operatori, non solo quelli in prima linea, dei necessari dispositivi di protezione individuale – continua Roberta Massi – ma occorre anche dire che il Sistema Sole, ovvero l’implementazione della sensoristica per la rilevazione in tempo reale h24 7/7 dei parametri vitali e delle condizioni ambientali, ha dimostrato tutta la sua efficacia in termini di prevenzione, valutazione e azioni da intraprendere per far fronte all’emergenza”.

Tutto questo non sarebbe successo se la costante comunicazione interna non fosse diventata la procedura standard di Cooperativa Sole per la gestione dei servizi. Infatti, con cadenze temporali predefinite (giornaliere e settimanali) i nuclei operativi si confrontano fra loro rendendo così il processo decisionale più agile ed efficace.

A dire il vero con molta superficialità, ci eravamo abituati all’idea che l’assistenza, benché erogata all’interno di strutture con un nome, fosse diventata qualcosa di anonimo o, ancora peggio, apersonale.

Questa crisi ci ha fatto comprendere come, per dirne una, le reti non collegano solo computer, ma mettono in relazione soprattutto le persone.

Pertanto, se il nostro sistema di assistenza territoriale ha sostanzialmente assorbito la forza d’urto del Covid-19, lo si deve al fatto che la sinergia vincente fra aziende sanitarie, istituzioni pubbliche, cooperative di gestione, è potuta avvenire grazie all’abnegazione, alle competenze e allo spirito di servizio delle persone.

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