Tour dei servizi: Ca’ Santino un oasi di comunità per chi cerca autonomia

Pubblicato Categorie: News, Servizi human
Panorama Ca' Santino

Avete mai sognato che vostro figlio vivesse in un posto bello e si sentisse indipendente? 

Questo è successo nella Cooperativa Sociale Ca’ Santino, che nasce nel 1997 per volontà di privati cittadini sensibili al bisogno di nuovi luoghi, ma con una visione proattiva e dinamica per creare percorsi di autonomia (lavorativa, personale) di persone con disabilità. 

È così che un sogno si è trasformato in investimento, trasformando ettari di verde in una casa e laboratorio di crescita partecipata e di comunità.

Insieme a Stefania (responsabile della qualità), il gruppo innovazione continua il suo tour dei servizi e oggi siamo qui, dopo 40 minuti di macchina dell’ufficio di Gatteo, in un’area di 13 ettari, dotata di infrastrutture qualificate per lo svolgimento delle attività che hanno un’unica ambizione: generare un luogo sereno in cui co-progettare percorsi attivi di autonomia e empowerment per i singoli abitanti.

Teambuilding poliedrico

A Ca’ Santino lavora Nathan, infermiere di comunità e socio della cooperativa. Il suo ruolo unisce educazione sanitaria a un ruolo educativo e pedagogico.

Il compito di Cooperativa Sole è fornire un servizio infermieristico ed educare in equipe, progettando percorsi integrati individuali (sanitari, sociali, economici, relazionali) di autonomia e inclusività.

Cosa intendiamo? In questo luogo, il lavoro dell’infermiere è innovativo perché richiede e unisce elementi medico-sanitari con competenze educative, ma anche professionalizzanti perché il suo ruolo è quello di attivare occasioni e momenti per l’integrazione sociale, attraverso collegamenti con realtà di volontariato, il servizio sanitario territoriale e provinciale per favorire la partecipazione a eventi culturali, sociali e di svago presenti sul  territorio. 

Qui spesso si recano in visita gli studenti delle scuole ai quali vengono presentati i ragazzi che vivono a Ca’ Santino, che narrano la loro quotidianità mostrandogli come sono diventati indipendenti: ogni particolare del lavoro nella natura, che sanno prendere i bus da soli per recarsi a fare delle visite e fare acquisti, alcuni lavorano in un negozio in centro a Cattolica in cui vengono venduti i frutti del loro lavoro. Ognuno qui si crea il futuro… proprio come lo sogna!

Guardando al team di Ca’ Santino, sicuramente quello che racconteremo esce dalla formale visione di servizi per la disabilità. Qui sono stati introdotti elementi unici di innovazione, partendo dalla composizione del team. Ma partiamo dalla parola chiave che li contraddistingue: la “Fiducia”.

È questo l’elemento chiave che Nathan ci riferisce E che ha permesso di costruire un team capace e unito come una fibra.

Il gruppo di lavoro è composto da un agronomo, un infermiere, educatori, oss, un coordinatore e una negoziante. Se qualcuno ve lo racconta non vi sembra vero.

Come creare una fibra? Confrontandosi quotidianamente e donandosi momenti di incontro, strutturati, di condivisione e progettazione. Il mercoledì è la giornata in cui tutti gli operatori Ca’Santino si incontrano e trovano soluzioni varie e ibride di competenze.  La loro forza è proprio che ogni singolo ruolo è un innesto di competenze proprie, di esperienze vissute camminando tra le piante con le singole persone residenti, capendone l’essenza. Incontrandosi è così possibile unire occhi diversi e creare uno storico di ogni persona e capire come essere efficaci nel progettare percorsi di vita individuali.

Quotidianamente, la fibra del team diventa una forza amplificata in cui, grazie al fatto che ognuno assorbe le parole e le competenze degli altri, in una situazione di assenza di una figura, un’altra sa entrare in campo e sostituirla con piena coscienza di ruolo.  

Quali elementi di questo modello di team sono replicabili? La definizione di un modello di gestione di team interdisciplinare, il lavorare in un luogo bello e un approccio pedagogico che mira a promuovere competenze e autonomia.

Descrizione delle attività: in cammino con i residenti

Il servizio è rivolto a 25 adulti disabili di ambo i sessi, affetti da deficit psico-fìsico-sensoriale di media entità, impossibilitati o non pronti a sostenere un impegno occupazionale in un vero e proprio ambiente lavorativo, ma con un livello di autonomia compatibile con il tipo di servizio socio-occupazionale erogato.

La Coop. Soc. Ca’ Santino offre i seguenti servizi, tutti in regime di convenzione con l’Ausl di Rimini:

  •  il Centro socio-riabilitativo residenziale destinato a persone con disabilità grave e media,,  con l’obiettivo di favorire il massimo sviluppo  delle potenzialità di ognuna;
  • il Centro Lavoro Protetto rivolto a giovani adulti affetti da deficit psico-fisico-sensoriale di grado medio, con un livello di autonomia tale da poter svolgere, condotti da educatori  sulla base di  progetti educativi individualizzati, varie attività in  laboratori;
  •  il Centro socio-educativo, rivolto, nelle ore pomeridiane, a minori con difficoltà affettive, relazionali e di apprendimento;

A farci scoprire nel dettaglio il luogo, la nostra guida di oggi è Nico, che da 6 anni è qui, ha 35 anni ed è il nostro mentor che, con l’accuratezza di un tutor universitario che presenta una facoltà, ci accompagna a vedere tutta la varietà di attività che avvengono in oltre 13 ettari di bellezza di colori, sapori, odori e vita.

In una parola abbiamo camminato in un’oasi. Sì, un’oasi di comunità. Lui inizia dicendo che questo posto gli ha fatto capire qual è il suo sogno: mettere da parte i soldi per comprarsi una barca e fare il pescatore sul lago di Garda. Da qui inizia il nostro cammino nell’oasi!

Un’oasi di comunità perché tra operatori e ragazzi la fiducia e il rispetto sono palpabili in ogni sguardo e parola.

Iniziamo il tour camminando in un viottolo elegante come una passerella di una reggia dove il nostro naso viene mosso e affascinato da sapori di piante aromatiche differenti che ci fanno spostare lo sguardo da destra a sinistra.

Lavanda, salvia, rosmarino, ulivi, rose cubane (sì anche noi non ne sapevamo l’esistenza), e poi arriva il vero spettacolo della natura…  l’orto, il forno e la fattoria.

Ci perdiamo a farci raccontare da una ragazza la fotosintesi clorofilliana che ci dice che qui ha scoperto il lato migliore di sé stessa: poter fare del bene agli altri apprendendo e lavorando insieme per far crescere piante e verdura o abbracciando le persone a fine dell’orario di lavoro o nelle pause.

Mentre stiamo passeggiando quasi per magia accompagnati dalla canzone di Haddaway – What Is Love [Official] incontriamo dj cosmo killer (così si vuole far chiamare un ragazzo che qui fa il dj per feste e altri momenti di intrattenimento) che ci presenta il lavoro che svolgono presso le serre  e  nella parte della fattoria con gli animali.

Concludiamo poi il giro osservando il forno in cui vengono preparati dolci e focacce seguendo le indicazioni dell’infermiere perché si rispetti sempre una sana nutrizione (anche questo è lavorare in team con gusto)!

Orizzonti

Nel ritorno, ripartiamo consapevoli di avere un’opportunità. Il lavoro da fare qui crediamo sia quello di riuscire a dare una “spalla” all’opera eccelsa di educazione alla salute e al benessere che sta facendo il nostro infermiere Nathan per dare efficienza ai rapporti con i servizi sanitari territoriali a livello di collegamento e di supporto nel gestire situazioni quotidiane:  ricette, trasporti e confronti sulle azioni preventive da fare.

Dall’altro lato, quest’articolo è un inizio per far sapere a tutti che in Cooperativa Sole l’intenzione di collaborare con persone che vogliono creare luoghi belli e responsabilizzando le persone le si fa sognare a guardare a un futuro… sicuramente roseo e fiorente!

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